mercoledì 21 dicembre 2016

#fairplay - Dal rigore mancato a San Siro: Diego riceve il "Carlino d'Oro"

Dal rigore mancato a San Siro: Diego riceve il "Carlino d'Oro"
L'abbraccio con Schiavoni. Il Presidente Franzoni: "Sentiamoci tutti parte di questa favola"
Come tutte le fiabe che si rispettino, la storia del nostro Diego ha avuto un lieto fine. La redazione di "Ancona - Il Resto del Carlino" ha conferito al baby bomber della Scuola Calcio Giovane Ancona che sbagliò apposta un rigore perché non c'era, il prestigioso "Carlino D'Oro", simbolo dei più alti valori dello sport.
Questa bella avventura, cominciata su un dischetto, passata da giornali, Tg e perfino San Siro, è tornata al Campo dell'Aspio.
Ora è giusto che il clamore si sopisca, che i riflettori si spengano. Diego ha ancora tanto da fare, da sbagliare, da giocare, da dimostrare.
Ma prima di chiudere il libro, dobbiamo essere consapevoli che questa favola ci appartiene.
Appartiene alle mamme che fanno le capriole per portare i figli ad allenamento, ai papà che scappano da lavoro per non perdersi la partita, ai dirigenti che senza prendere un soldo mettono sul campo tempo e passione.
A chi insomma, ogni giorno, dimostra di essere parte della famiglia della Giovane Ancona dico: sentiamoci tutti premiati con Diego.
Questa non è solo l'avventura di un ragazzo in gamba e di talento. È il raccogliere una semina che alla Giovane Ancona dura da anni, fatta dei semi di Fair play, correttezza, rispetto. Perché è in un ambiente sano che nascono i frutti più dolci, e il terreno fertile siamo tutti noi.
Una piccola nota personale. Dissi bonariamente a Diego, il giorno dopo il rigore mancato: "Non ti rendi conto di cosa hai fatto! Mi toccherà lavorare da matti e raccontare a tutta Italia la tua bella storia".
Fortunatamente non ce n'è stato quasi bisogno. La forza del suo gesto ha spinto autorità regionali e nazionali, oltre a testate giornalistiche di primo piano, a dare grande risalto a lui e alla nostra Società.
Questo è il segno bello che i tempi sono cambiati, che le buone notizie hanno spazio nel calcio del business, che lo stile della Giovane Ancona alla lunga premia.
Un ultimo plauso proprio alla Società. Ci sarebbero state ghiotte occasioni - dall'articolo su Repubblica alla gara della Nazionale a San Siro - per "appropriarsi" di questa vicenda, di sfruttarla mediaticamente, per farsi magari pubblicare una foto in prima pagina.
Io che mi sono occupato della diffusione della notizia sin dal principio, posso dire di aver ricevuto zero richieste in tale senso. Non un "metti una mia foto", non un "chiedi se mi intervistano" o "fammi avere un biglietto per la Nazionale".
La Società ha deciso di far vivere solo a Diego e alla sua famiglia queste incredibili avventure.
Anche questo si chiama stile. Lo stile della Giovane Ancona. Il nostro, vostro stile.
Maurizio Socci 

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